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Tra i pascoli e le malghe con… il meleagride alpino
Fritillaria tubaeformis
Le ampie distese di pascoli che si estendono oltre il limite del bosco ospitano questo raro endemismo, la cui distribuzione si concentra nelle regioni dell'arco alpino occidentale (Piemonte, Valle d'Aosta e Lombardia) e che in Trentino è presente con 2 sole stazioni.
Il bel fiore porporino, che compare tra giugno e luglio, cela il motivo del curioso nome latino che lo identifica: la sua forma ricorda infatti il fritillus, il bossolo utilizzato nell'Antica Roma per il lancio dei dadi. Come i gigli, appartiene alla Famiglia delle Liliaceae e si propaga grazie ai bulbi sotterranei, da cui ogni anno rinasce la nuova pianta. Come le altre specie del genere Fritillaria è una pianta molto tossica, i cui tessuti contengono alcaloidi ad effetto cardioattivo utilizzati ancora oggi in farmacologia. Tali sostanze si concentrano soprattutto nel bulbo, caratterizzato anche da un odore pungente.