Home / Territorio / Flora e Fauna / Fauna
Sui monti di Darzo con… la lince
(Lynx lynx)
Il suo nome è B132, è un maschio ed è l'unico esemplare di lince certamente presente negli ultimi anni in Provincia di Trento. Il felino, nato nel 2006, appartiene alla popolazione di linci reintrodotta nel cantone Svizzero di San Gallo a partire dal 2001. Ha raggiunto il Trentino nel 2008, quando le fototrappole svelano la sua presenza nelle Valli di Non e Sole e nella zona del Brenta. Negli ultimi anni sembra invece aver preferito i territori del Trentino sud-occidentale e in particolare i monti della Val d'Ampola (Valle di Ledro) e quelli sopra gli abitati di Darzo e Lodrone.
Animale solitario, silenzioso, elusivo, la lince è una abile predatrice, capace di cacciare roditori, volpi, uccelli e, preferibilmente ungulati, come caprioli o camosci. Svolge quest'attività soprattutto al crepuscolo, attendendo nascosta tra la vegetazione il momento migliore per cogliere di sorpresa la sua preda. Anche la struttura anatomica si è adattata a questo tipo di caccia: le zampe anteriori sono infatti significativamente più grandi di quelle posteriori, permettendo una salda presa sul corpo delle vittime.
Tra i tratti più caratteristici di questa specie troviamo i ciuffi pelosi in corrispondenza della punta delle orecchie, la cui presenza migliora la capacità di percezione dell'animale, dotato di un udito finissimo.
Animale solitario, silenzioso, elusivo, la lince è una abile predatrice, capace di cacciare roditori, volpi, uccelli e, preferibilmente ungulati, come caprioli o camosci. Svolge quest'attività soprattutto al crepuscolo, attendendo nascosta tra la vegetazione il momento migliore per cogliere di sorpresa la sua preda. Anche la struttura anatomica si è adattata a questo tipo di caccia: le zampe anteriori sono infatti significativamente più grandi di quelle posteriori, permettendo una salda presa sul corpo delle vittime.
Tra i tratti più caratteristici di questa specie troviamo i ciuffi pelosi in corrispondenza della punta delle orecchie, la cui presenza migliora la capacità di percezione dell'animale, dotato di un udito finissimo.