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Il paesaggio fluviale oggi

Lungo il corso del Chiese, i segni lasciati dall'uomo non passano inosservati: tra i principali interventi che ne hanno modificato l'aspetto e la naturalità ritroviamo la costruzione di dighe e invasi per la produzione di energia idroelettrica, costruiti a partire dagli anni Cinquanta del secolo scorso. Il primo che il fiume incontra, dopo solo una decina di km dalla sorgente, è l'invaso di Malga Bissina, che con una capacità di oltre 60 milioni di m3 è il maggiore del sistema idroelettrico dell'Alto Chiese. Superato questo primo sbarramento, prosegue incrociando il serbatoio di Malga Boazzo prima, e la Diga di Ponte Murandin, poi. E' qui che il corso d'acqua raccoglie il contributo del suo principale affluente, il Torrente Adanà.
All'altezza di Cimego supera una seconda centrale, per poi raggiungere la Piana di Storo e ancora un'ultima centrale. In quest'ultimo tratto la portata del Chiese è alimentata da importanti affluenti come il Torrente Palvico, che scende dalla Valle di Ledro, o il Rio Giulis, il Rio di Cron e il Torrente Sorino che scendono invece dai versanti in destra orografica. Avviene invece poco prima dell'immissione nel Lago d'Idro l'incontro con il Fiume Caffaro, con il quale condivide l'estuario.
Diga di Bissina
Diga di Bissina
(foto di Rete di Riserve Valle del Chiese)
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