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Il tempo dei grandi ghiacci

A partire da circa 2 milioni anni fa, nel periodo geologico denominato Quaternario, si succedettero alcune fasi di instabilità climatica, segnate da periodi freddi, durante i quali le Alpi furono quasi completamente seppellite da una calotta glaciale che lasciava emergere soltanto le cime e le creste più elevate.

L'ultima grande glaciazione, denominata Glaciazione di Würm, ebbe inizio circa 80.000 anni fa e culminò intorno a 18.000 anni fa; a partire da circa 15.000 anni fa cominciò quindi un periodo di intensa deglaciazione che vide i ghiacciai assumere progressivamente le dimensioni attuali. A partire da circa 13.000 anni fa, si può però supporre che i fondivalle trentini fossero completamente liberi dai ghiacci e che la vegetazione avesse già iniziato il lento processo di riconquista del territorio.

Anche la Valle del Chiese era percorsa da un grande ghiacciaio e la valle porta profondamente impressi i segni delle enormi masse di ghiaccio che l'hanno percorsa nei tempi antichi: incanalandosi lungo i solchi esistenti, operarono un'intensa erosione dei fianchi e del fondo, dando origine a valli più ampie ed aperte, caratterizzate da un profilo trasversale ad "U", come osservabile nella zona del Lago d'Idro. Le testimonianze dell'antica presenza dei ghiacciai sono rappresentate anche dalle enormi quantità di materiale detritico che essi hanno lasciato al momento del ritiro: esplorando i versanti della Valle del Chiese non è raro trovare ciottoli e massi di tonalite, altrimenti estranea alle rocce sedimentarie tipiche di questa zona.
La conca scavata dai ghiacci della Bassa Valle del Chiese
La conca scavata dai ghiacci della Bassa Valle del Chiese
(foto di Rete di Riserve Valle del Chiese)
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