Riserva Naturale Provinciale - ZSC/ZPS Lago d'Idro

• Quota: 370 m
• Superficie: 14 ha

Perché è un'area protetta
Conserva l'aspetto originario degli ambienti umidi che in passato circondavano le sponde del Lago d'Idro. Oltre a custodire specie floristiche e associazioni vegetali divenute estremamente rare, rappresenta un'importante zona di sosta per gli uccelli migratori e non e fornisce l'habitat ideale per numerose specie animali minacciate di estinzione.

Cosa puoi vedere
Inserito nel contesto antropizzato della piana del Fiume Chiese, il sito è ciò che rimane del paesaggio paludoso che un tempo si estendeva attorno alle sponde settentrionali del lago, gradualmente cancellato dalla secolare opera di bonifica da parte dell'uomo. Oltre alla porzione affacciata sul Lago d'Idro, l'area comprende il corso del Rio Fossone (che con i suoi 750 m è tra i fiumi più corti d'Italia) e la parte terminale del Rio Re, che proprio alle spalle del paese di Baitoni si ripropone in una suggestiva cascata. 

Il percorso di visita che si snoda tra la vegetazione vi permetterà di apprezzare le diverse peculiarità naturalistiche di questi ambienti. Attraverso l'intricato bosco di salici bianchi (Salix alba), pioppi (Populus sp.) e ontani neri (Alnus glutinosa), potrete raggiungere la pittoresca "Laguna degli svassi", dove apprezzare la quotidianità delle specie che popolano il canneto: gli svassi maggiori (Podiceps cristatus) e le folaghe (Fulica atra), ma anche grosse carpe (Cyprinus carpio) e qualche luccio (Exos lucius), oppure, nascosti nel fitto del canneto, il tarabusino, le cannaiole o qualche timido anfibio.

Nel corso della bella stagione, alzando lo sguardo, potrete inoltre scorgere i voli acrobatici delle rondini (Hirundo rustica), che popolano il vicino complesso di Idroland con una colonia piuttosto numerosa, così come la grande sagoma scura di un nibbio bruno (Milvus migrans), alla ricerca di qualche preda. Il piccolo moscardino (Muscardinus avellanarius) e i toporagni (Sorex sp. e Neomys fodiens) completano il quadro delle tante specie che abitano l'area protetta…la rarità di un incontro con loro è però paragonabile al loro pregio naturalistico.